erbe

Tradizione delle Erbarie

Le Herbariae

La storia e la mitologia parlano della capacità femminile di conoscere e utilizzare le virtù delle piante a scopo curativo e magico: le Herbariae, figure femminili custodi dei segreti della natura e di come usare le virtù dei vegetali soprattutto a scopo curativo, oltre che magico. Nonostante la Chiesa abbia intrapreso una strenua battaglia ideologica contro le guaritrici popolari  l’antica usanza di operare con erbe e oli essenziali viene tramandata fino a noi dalla tradizione delle Erbarie, donne dedite alla pratica delle arti erboristiche a scopo ritualistico e salutistico anticamente conosciute come streghe bianche. Nella cultura popolare la definizione di strega corrisponde a Sciamana, Erborista ma nei nostri giorni la definizione corretta potrebbe essere Operatore Olistico, Reiki o Naturopata. I testi e gli insegnamenti piu’ noti sono quelli di Santa Ildegarda Von Birken, come ” l’Erbora sempliciorum” nel quale descrive dettagliatamente le erbe coltivate nei monasteri, dimostrando grande capacita’ e sensibilita’. Compositrice, teologa, mistica e botanica, Ildegarda, parlo’ per la prima volta di energia verde o vitale come sede di freschezza, rigoglio e vigore dell’essere.

Gli Erbari

Fino al XV secolo venivano chiamati “erbari” i libri manoscritti che trattavano di piante medicinali, corredati da illustrazioni  (Horti picti, o erbari figurati). I primi erbari, nel senso moderno di “raccolta di esemplari essiccati (horti sicci)”, si fanno risalire all’inizio del XVI secolo. Un erbario è una raccolta di piante seccate, pressate e fermate su fogli di carta bianca, nel quale l’herbana trasferisce tutte le sue conoscenze in merito alle erbe raccolte. Anticamente scritti con una piuma, gli erbari rappresentano una collezione  strettamente personale da custodire e tramandare.Tra gli erbari vanno citati: L’erbario di Ulisse Aldrovandi,L’erbario di Andrea Cesalpino, Un erbario ducale estense, L’erbario di G. Bauhin.

 

 

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